Stefano Mancini è un ticinese che da una trentina di anni vive in Asia. Casaro, contadino e capace di arrangiarsi ovunque, ha iniziato il progetto in Nepal 5 anni fa, investendo ogni suo risparmio per ricominciare una vita nella Valle di Kathmandu. Un conoscente nepalese è suo socio e condivide la creazione della piccola stamperia a est di Kathmandu, una zona di campagna molto bella e piena di famiglie contadine che lavorano i campi, gli orti e i giardini per rifornire i mercati della città con i prodotti raccolti. Da quelle parti comincia il sentiero che porta da Sundharijal alla valle dell’Helambhu, zona turistica conosciuta dagli escursionisti. La Maya Stationery, come chiama lui la stamperia, dà lavoro a una ventina di operai che segue personalmente. Il breve messaggio che ricevuto il 27 aprile, dopo giorni di sollecitazione e di pesante silenzio, quella volta rivelava la tragica realtà che il Nepal ha dovuto subire. Il terremoto che ha superato Nepal, ha raso al suolo quasi tutto a parte la sua casa. Due di suoi operai sono morti..Aiuto dalla Svizzera per lui non è previsto, anche fino ad ora. Aiutiamo Stefano Mancini e permettiamo che ricostituisca la base del suo interessante e equo progetto, realizzato in equilibrio con la realtà nepalese, seriamente ponderato e organizzato, distrutto dalla forza della natura, che ogni cento anni cancella parte della nazione del Nepal con terremoti e calamità naturali!
NB: sul video Stefano Mancini spiega bene cosa sucesso e come vede la ricostruzione della Stamperia.